sabato 4 settembre 2010

I Mercenari, la recensione

Trasportato dal vento delle buone (buone???) recensioni americane, sbarca anche sui nostri schermi l'ennesima, violenta, ressurrezione del "Rambo/Rocky per sempre" Sylvester Stallone con questo mediocre buddy-movie intitolato "I Mercenari", totalmente ideato a tavolino e intriso di falso amarcord.

Il piano: rimpatriare action-star del passato, pagarli bene (ecco i veri mercenari), addizionare qualche redivivo e qualche stellina recente, aggiungere machismo, capelli tinti, rughe nascoste da centimetri di fondotinta e cerone, battute risibili di un'autoironia scontata ed incorniciare il tutto in una trama impossibile.
Ecco così la storia di questo gruppo di sicari (Stallone stesso, Jet Li, Jason Statham, Mickey Rourke...), assoldati da un agente della CIA (Bruce Willis) per liberare un isola del sudamerica dall'egemonia di un incerto dittatore. Questo è tutto.

Completano il cast  Mickey Rourke, che sembra appena emigrato da Iron Man 2 con la pistola del tatuatore al posto delle fruste elettriche, Dolph Lundgren (il più "simpatico" del film perche sue le battute più insulse) e c'è anche il cameo di un bolso e truccatissimo Arnold Schwarzenegger, al ritorno sulle scene per una breve vacanza dal suo ruolo di governatore della California, impegnato com'è a difendere la pena di morte esercitata nel suo stato!

La battuta più "illuminante" del film?:
"Tu stai zitto, acaro" (Dolph Lundgren)

Qui la simulazione dell'accoltellamento nel campo da basket
Qui il famigerato incontro tra Stallone e Schwarzenegger, con la benedizione di Mr Church (Bruce Willis).

Il mio voto: 2/5

2 commenti:

  1. hai del fegato a vedere 'sta monnezza! :D

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  2. Il Cinema è bello perchè vario!
    In realtà speravo in toni crepuscolari à la "Cop Land".... Credo che mi rifarò questa sera con "Somewhere".

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