mercoledì 11 agosto 2010

Nosferatu, di Warner Herzog

(Ri)visto recentemente, "Nosferatu, il principe della notte" (1979), resta per me un film ancora oggi inquietante e pieno di fascino. La storia del conte Dracula è nota a tutti, la sensualità di un collo da cigno su cui posare labbra e canini in un bacio impellente e liberatorio fa parte ormai dell'immaginario erotico comune.


Liberamente ispirato al Nosferatu del 1922, capolavoro muto diretto da Murnau, il film, con il suo incedere lento e sonnambolico, merita la visione per i suoi innumerevoli pregi, ad iniziare dalle interpretazioni: Klaus Kinski è perfetto e misurato nel ruolo del conte Dracula, recuperando l'originale fisionomia di Nosferatu: testa completamente calva, occhi bistrati di nero, e non i canini aguzzi come l'iconografia classica vuole bensì gli incisivi mediali, come una sorta di roditore (non è un caso che i veri emissari di morte del conte sono i topi, che porteranno la peste nella citta di Wismar, dove è ambientata la seconda parte del film).
La sua interpretazione da spessore al personaggio ritraendolo come un essere solitario, dolente, dal respiro affannato, cronicamente malato, che trova nel bacio/morso l'unica catarsi possibile.
Citiamo poi il bellissimo viso di Isabelle Adjani, impressionista ed onirico, con una recitazione però a tratti un pò troppo teatrale.

Altri punti di merito del film sono: la fotografia (desaturata, ricca in chiaroscuri, con un uso giudizioso del soft focus), le musiche (in particolare l'utilizzo delle sinfonie di Wagner, il "Rheingold Prelude", e Gounod, il "Sanctus"), le scenografie e le ambientazioni (suggestivo l'arrivo nei canali della citta di Wismar, nell'assoluto silenzio dell'alba, della nave deserta con il suo carico di bare, compresa quella del conte; unica traccia di umanità, il capitano, morto, adagiato sul grande timone di legno a cui è legato. Vedi).

Altra scena memorabile, forse la piu' famosa, il bacio/morso finale, liberatorio di una passione a lungo repressa, del conte alla giovane Lucy.




Per gli appassionati, qui, un dietro le quinte del film.
Il mio voto: 4/5

2 commenti:

  1. proprio un capolavoro. per le musiche citerei anche quelle della colonna sonora originale create dai Popol Vuh, un gruppo raffinatissimo

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  2. @ robydick
    Perfettamente d'accordo. Inoltre a mio avviso le musiche originali contribuiscono a creare un clima di sospensione, etereo,... anche se poi l'esecuzione degli strumenti e la registrazione contribuiscono ad "etichettare" gli anni in cui è stato girato il film, rendendolo un pò meno "senza tempo".

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