Oggi vi propongo una ricerca molto interessante condotta da un ricercatore statunitense, Steve di Paola (pubblicata recentemente sul "Massachusetts Institute of Technology's arts and sciences journal"), secondo il quale lo sguardo di un osservatore di fronte ad un ritratto dipinto da Rembrandt si sposterebbe secondo "un percorso" specifico rendendo così piacevole la visione del quadro.
In particolare, aumentando la nitidezza dell'occhio più vicino all'osservatore e rafforzando o sfumando alcuni contorni del mento ( e "giocando" con l'illuminazione del volto), lo sguardo di chi osserva si sposta con un movimento lento e continuo. I ritratti in cui l'occhio dell'osservatore si muove secondo questi percorsi risultano essere più apprezzati, come appunto i ritratti del celebre pittore olandese Rembrandt, a cui si deve quindi per primo l'invenzione di questa tecnica pittorica.
Credo che la comprensione di questi meccanismi sia utile anche a coloro, come me, che si interessano di fotografia (o di pittura) per rendere maggiormente piacevoli i propri ritratti.
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